Sfruttare gli spazi verticali con un soppalco
Se l'altezza del soffitto lo permette, il soppalco è una soluzione per sfruttare al meglio lo spazio
Realizzare un soppalco comporta il rispetto di regole precise ma può rivelarsi la scelta migliore per rendere fruttuosi e vivibili spazi particolarmente alti altrimenti non valorizzati.
Capita spesso di voler destinare spazi già esistenti ma con un soffitto particolarmente alto (garage, magazzini, locali di attività commerciali) ad uso abitativo.
Oltre al cambio di destinazione, il problema cui ci si trova di fronte è quello di sfruttare lo spazio verticale disponibile.
La prima soluzione praticabile è quella di realizzare un soppalco, ovvero una sorta di piano intermedio, ancorato alle strutture murarie esistenti, che non è esso stesso una struttura muraria, ma che permette appunto di rendere vivibili gli spazi verticali.
Quanto deve essere alta una stanza per fare un soppalco?
La maggior parte dei regolamenti prevede per i soppalchi abitabili un'altezza minima di 210-220 cm sia sopra che sotto la struttura, 240 cm in caso di soppalco attrezzato per cucina o bagno. Il locale dovrà quindi essere alto circa 440-450 cm, addirittura 470 cm secondo alcuni regolamenti particolarmente severi.
Come costruire un soppalco in casa?
Per creare un soppalco abitabile dobbiamo quindi avere uno spazio sopra e sotto di 270 cm che scende a 240 cm in caso di bagni, ripostigli, corridoi o disimpegni. L'altezza minima di 270 cm può anche scendere a 255 cm nei comuni montani oltre 1000 metri vista la tipologia costruttiva.
Nel caso di ambienti con più respiro, il soppalco diventa una sorta di controsoffitto. Si possono inserire elementi tecnici, come un sistema di luci o una cappa aspiratrice per una cucina a vista. Oppure in un open space si può immaginare una parete attrezzata che separi due ambienti.
Come detto, la realizzazione di un soppalco è soggetta al rispetto di norme previste. In caso contrario il soppalco diventa abusivo.
Per sanare il soppalco abusivo bisognerà diminuire la sua superficie.
Stando a quanto previsto dalla legge in vigore, perché un soppalco possa definirsi abitabile è necessario che abbia un'altezza minima di 210-220 cm sia sopra che sotto la struttura, che salgono a 240 cm in caso di soppalco attrezzato per cucina o bagno fino ad arrivare a 270 cm
Per quanto riguarda l'ancoraggio del soppalco, se le pareti in mattoni sono portanti e spesse almeno 45-50 cm, la struttura si può ancorare al muro per circa 20-30 cm, incassandovi le travi; se invece ci si ancora a un divisorio interno, bisogna creare dei pilastri verticali rinforzanti su cui appoggiare la struttura.
Il D.M. 5 Luglio 1975 stabilisce un'altezza minima per i locali abitabili pari a 2,70 metri che scende a 2,40 metri in caso di bagni, ripostigli, corridoi o disimpegni. Secondo tale decreto, possono essere soppalcati solo i locali con altezza complessiva, tra pavimento e soffitto, entro i suddetti limiti d'altezza.
Normalmente, i soppalchi in legno vengono realizzati da tutte le imprese edili. Potrebbe essere, in alternativa, realizzato anche dal singolo professionista. Tutto ciò fatto salvo il contributo di un tecnico, che nella maggior parte dei casi è necessario.
Ma il soppalco può essere realizzato anche con altri materiali come il ferro o il vetro.