Mercato Immobiliare, il Rapporto 2021 certifica il crollo del mercato delle compravendite
Calo dell'8% rispetto al 2019 con 46 mila vendite in meno. La Pandemia stoppa il trend positivo incessante dal 2014
La Pandemia ha congelato anche il mercato immobiliare facendo segnare una regressione delle compravendite che riguardano gli immobili un po' ovunque.
Come da calendario comunicato ad inizio anno, è stato pubblicato proprio in queste ore dall’Agenzia delle Entrate il Rapporto Immobiliare 2021 dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI). Il documento si avvale della rinnovata collaborazione dell’Associazione Bancaria Italiana per l’elaborazione dell’indice di affordability. La finalità del Rapporto è quella, consueta, di analizzare i dati di consuntivo del mercato immobiliare delle abitazioni, con riferimento all’anno trascorso, desunti dai diversi archivi amministrativi di Catasto, Pubblicità immobiliare, Registro e OMI2 , anche per il ruolo assegnato all’Osservatorio.
Il rapporto certifica nero su bianco che il 2020, complessivamente, si chiude con un calo generalizzato delle unità abitative compravendute.
Il consuntivo si chiude (al netto dei comuni con catasto tavolare delle province di Trento, Bolzano e di alcuni comuni del Friuli Venezia Giulia) con circa 558 mila abitazioni compravendute (NTN).
Il dato, tradotto in soldoni, attesta un calo di quasi l’8%, circa 46 mila unità in meno rispetto al 2019.
Si interrompe così, bruscamente, la crescita dei volumi di compravendita che proseguiva dal 2014 con un tasso di crescita medio annuo attorno al 7,5%.
Il 2020, in realtà, è stato caratterizzato da una elevata variabilità dei tassi tendenziali nei diversi trimestri dell’anno, rivelando, oltre all’effetto inevitabilmente negativo delle misure restrittive per il contenimento della pandemia, anche una capacità di recupero espressa dal mercato non appena si sono concretizzate le prime prospettive di ripresa economica.
Infatti, nel primo trimestre del 2020 cominciano a manifestarsi gli effetti del blocco delle attività economiche avviate a marzo. Nel secondo trimestre il calo generalizzato raggiunge l’apice, ma nel terzo trimestre, con la graduale ripresa delle attività, il mercato residenziale ritrova una crescita superiore alle attese, in particolare nei comuni non capoluogo. Nel quarto trimestre si rilevano in tutte le aree del Paese volumi di compravendita di abitazioni in crescita rispetto al 2019, con tassi tendenziali che contribuiscono a contenere il calo annuale complessivo.
La recrudescenza della pandemia, alla fine del 2020 e nel corso dei primi mesi del 2021, ha costretto le attività economiche e sociali a nuovi rallentamenti. D’altro canto, la campagna vaccinale, sulla quale tutto il mondo punta per risolvere questa crisi sanitaria, appare ben avviata verso gli obiettivi prefissati. Infine, gli interventi del Governo mirati a stimolare la ripartenza dell’economia nazionale saranno fondamentali anche per il mercato immobiliare.
Pertanto, anche il 2021 sarà un anno controverso, nel quale gli assetti del mercato fin qui noti potrebbero subire ulteriori cambiamenti e per il quale permane la difficoltà a delineare scenari e prospettive futuri.