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Mercato immobiliare, torna il segno + in 13 regioni italiane

Prezzi in aumento in 13 regioni mentre in 7 ancora si scende così come accaduto nei primi 3 mesi 2021

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Riprende a crescere il mercato immobiliare italiano dove i prezzi del "mattone" invertono la tendenza al ribasso registrata nei primi tre mesi dell'anno. 

Torna a crescere ad aprile 2021, dopo un intero 2020 di stallo e i primi tre mesi del 2021 nel segno del ribasso, il prezzo delle case in vendita in Italia. Come si desume da una nota resa nota da Idealista.it, sito leader per quanto riguarda il mercato immobiliare italiano, precisa come si tratti di uno striminzito +0,2% rispetto al mese di marzo ma rappresenta comunque un’inversione di tendenza importante. Il prezzo medio di vendita in Italia ad aprile 2021 si attesta a 1.722 euroal metro quadrato.

Ovviamente i dati tengono conto degli andamenti di tutte le regioni che non sono state omogenee tra loro

Gli aumenti si sono registrati in ben 13 regioni su 20 nel mese di aprile.
Il Friuli-Venezia Giulia (1,7%) è la macroarea con le crescite maggiori questo mese, seguita da Campania (1%) Lombardia (0,8%) e Molise (0,6%). Aumenti contenuti lo 0,5% di Veneto e Liguria per tutte altre regioni: Valle d’Aosta (0,3%), Trentino-Alto Adige e Piemonte (entrambi 0,2%) Emilia-Romagna e Calabria con lo 0,1%. Per il resto, esclusa la Puglia che si mantiene stabile ad aprile, 7 regioni registrano svalutazioni dallo 0,2% di Sicilia e Sardegna allo 0,9% dell’Abruzzo, passando per il meno 0,3% delle Marche, lo 0,5% di Lazio e Toscana, per concludere con Umbria e Basilicata (entrambe -0,6%).

Il Trentino-Alto Adige (2.479 euro/m²) si conferma la regione con i valori più elevati per i potenziali acquirenti, seguita da Liguria (2.451 euro/m²) e Valle d'Aosta (2.410 euro/m²). Le richieste più basse dei proprietari si trovano invece in Umbria (1.033 euro/m²), Calabria (904 euro/m²) e infine Molise (891 euro/m²).

A livello provinciale andamento dei prezzi con prevalenza di segni meno nei 106 totali analizzati. Tra le 43 provincie in terreno positivo Belluno (5,1%), Udine e Pordenone (entrambe 2,2%) e Parma (2%) segnano i rimbalzi più marcati. Stabili le province di Palermo, Agrigento, Ravenna e Siena, all’estremo opposto i cali più significativi sono quelli registrati nelle aree di Potenza (-2,9%), Vercelli (-3,1%) e Lecco (-3,2%).

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