Superbonus per i condomìni, si può chiedere anche con una pratica di condono in corso
In caso di procedura di sanatoria respinta però, l’agevolazione viene revocata per tutti. Salta anche la soglia del 60% dei lavori
Se un appartamento di un condominio fa richiesta di sanatoria per regolarizzare l’unità immobiliare “viziata”, l'intero condominio ha il via libera per richiedere il Superbonus. Se la domanda dovesse essere respinta, scatterebbe la revoca delle agevolazioni per tutti, così riporta la bozza del decreto semplificazioni.
Dal prossimo Decreto Semplificazioni, atteso nelle prossime settimane dal Governo Draghi, ci sarà un capitolo al Superbonus per semplificare l’attuazione dell’agevolazione confermata nel PNRR. Nello specifico, chi ha potuto vedere la bozza, ha lasciato trapelare che verrà contemplato uno snellimento sostanziale delle procedure per rendere più semplice l’accesso all’incentivo per i condomini che ne faranno richiesta. Con il Decreto, il Ministero della Transizione ecologica sostanzialmente darà modo di accedere al bonus anche a soggetti che hanno in corso “domande di condono edilizio”.
La nuova norma mira ad abbattere un ostacolo che grava sugli altri condomini in regola visto che fino ad oggi bastava l’irregolarità di solo una delle unità abitative che componeva l’immobile per bloccare tutti gli altri appartamenti ad acquisire la certificazione di “stato legittimo” e accedere così al Superbonus.
Questa procedura con “l’incognita” apre però un rischio: se la richiesta di sanatoria avanzata per regolarizzare l’unità immobiliare “viziata”, dovesse essere respinta, scatterebbe la revoca delle agevolazioni per tutti, così riporta la bozza.
Nella bozza del decreto Investimenti, approvato il 29 aprile dal Consiglio dei Monistri, viene stabilito che i condomini possano usufruire del Superbonus per tutto il 2022 senza bisogno di aver completato almeno il 60% dei lavori entro giugno, così come era previsto finora.