Edilizia: Istat, crescita sopra media Ue
L'Italia, tra i principali paesi europei, è quello che ha registrato la crescita del settore delle costruzioni più elevata
Nel complesso, nel biennio 2021 e 2022, gli investimenti nel settore delle costruzioni hanno contribuito per circa due terzi alla forte crescita di quelli totali. Nel dettaglio, quelli in abitazioni per 11,2 e 4,2 punti percentuali rispettivamente nei due anni e quelli in fabbricati non residenziali per 1,7 e 2,0 punti percentuali quota investimenti torna a livelli 2008, +11,1% per abitazioni in IV trim. 2023.
Tra i principali paesi europei, negli ultimi anni, l’Italia ha registrato la crescita del settore delle costruzioni più elevata. Quest’ultimo ha mostrato un maggior dinamismo anche in confronto agli altri comparti dell’economia italiana, fornendo impulsi positivi all’occupazione e agli investimenti. Così l'Istat nella Nota sull'andamento dell'economia.
Nel complesso, nel biennio 2021 e 2022, gli investimenti nel settore delle costruzioni hanno contribuito per circa due terzi alla forte crescita di quelli totali. Nel dettaglio, quelli in abitazioni per 11,2 e 4,2 punti percentuali rispettivamente nei due anni e quelli in fabbricati non residenziali per 1,7 e 2,0 punti percentuali
quota investimenti torna a livelli 2008, +11,1% per abitazioni in IV trim. 2023
In rapporto al Pil, la quota degli investimenti del settore delle costruzioni è tornata sui valori storicamente elevati registrati nel 2008: nel quarto trimestre del 2023 tale percentuale, dopo le lievi flessioni registrate nei precedenti due trimestri, ha raggiunto un livello pari all’11,1% soprattutto per la forte crescita di quelli in abitazioni.
L’elevata crescita del settore delle costruzioni, nel periodo in esame, ha fornito uno stimolo anche all’occupazione. Per i sei trimestri compresi tra il primo trimestre del 2021 e il secondo trimestre del 2022, la variazione congiunturale dell’occupazione del comparto è stata costantemente superiore al 2,1% (pari a 30mila unità) del terzo trimestre 2021, raggiungendo il massimo proprio nel secondo trimestre del 2022 (+4,1% pari a +63mila unità). In particolare gli occupati nelle costruzioni rappresentavano nel primo trimestre 2021 il 6,2% (pari a 1,380milioni di unità) dell’occupazione complessiva e hanno contribuito per il 27,1% (233mila unità) all’incremento di occupazione complessiva in Italia registrato tra il primo trimestre 2021 e il secondo trimestre 2022. Al picco del secondo trimestre del 2022, è seguito un anno di calo che ha determinato una riduzione del contingente di occupati nelle costruzioni del 3,0% (pari a -47mila unità), e un ulteriore aumento registrato nel terzo trimestre del 2023 (+0,8% pari a + 13mila unità).
L'edilizia ha inoltre registrato un aumento del numero di imprese attive rispetto al 2019 del 12,7% (+0,8% per il complesso di industria e servizi privati non finanziari) ed un aumento ancor più importante del numero di dipendenti (+27,6% e +6,0% rispettivamente). Ciò porta, limitatamente a questo segmento di imprese, ad un aumento della dimensione media delle unità produttive da circa 4,4 a 5 dipendenti per impresa, elemento degno di nota per uno dei settori del sistema produttivo italiano maggiormente caratterizzati da un’elevata frammentarietà.